....Giovanni era vissuto nella prima metà dell’ottocento ed era un bel
ragazzo, capelli neri, occhi vivaci, snello, ma robusto. Era unico
figlio maschio di Luigi ed aveva due sorelle nubili viventi: Giuseppina
ed Angelina. Tutti gli altri figli di Luigi e Francesca Rota, erano
morti da piccoli come troppo spesso accadeva ancora all’inizio dell‘800.
Giovanni dunque era stato cresciuto da figlio unico, in
quell’inizio di secolo così turbolento e così confuso per i grandi
eventi politici frutto della rivoluzione francese e della conquista
napoleonica dell’Italia......
.........Giovanni
crebbe nel clima della inattesa libertà, degli acquisiti diritti civili,
della marginalizzazione del Clero, della ridistribuzione delle terre
conseguente alla scomparsa del Feudo ed all’esproprio dei beni
ecclesiastici. Suo padre Luigi cercò di accrescere il benessere della
famiglia, inserendosi nel commercio degli animali e dei prodotti della
terra, che la ridistribuzione del benessere andava espandendo. Luigi
aveva studiato in casa ed in Chiesa, imparando, a leggere, scrivere e
far di conto come era confacente ad una famiglia di civili benestanti,
ma con non poche difficoltà legate all’unione non consacrata dei suoi
genitori......
. ....E Giovanni finì con l’acquisire i vizi di quella società
permissiva nella quale anche i preti praticavano il gioco delle carte e
dei dadi e partecipavano alla caccia al cinghiale. Divenne
nell’adolescenza un assiduo frequentatore delle cantine e delle
compagnie meno raccomandabili.........
.....Un giorno d’estate Luigi e Giovanni andarono dai Ferro per
chiedere Marianna in sposa...... |